Non sono un grande estimatore di Gianni Agnelli, non foss’altro per la fede calcistica.
Bisogna però riconoscergli tre grandi meriti: aveva buon gusto per le donne, per l’outfit e per le automobili.
Diciamo che se per le prime era un po’ facilitato dallo status, per le auto sapeva personalizzare con tocco raffinato (che manca decisamente ai suoi eredi) le creature delle sue fabbriche.
Ne prenderò di seguito in esame solo alcune, le più consone al mio gusto fra quelle rese pubbliche dagli archivi Fiat.
Ferrari 365P berlinetta speciale
All’apparenza, una normale Ferrari del 1967, in realtà un gioiello prodotto da Pininfarina in due soli esemplari, dal valore attuale di 25 milioni di dollari, mica cazzi..
La caratteristica che la rendeva unica erano i tre posti anteriori, uno avanzato, per riprodurre il feeling da formula uno.
Un bolide che non passava inosservato. che ripudierà presto perché troppo vistosa, al punto da affermare: “Non facevi in tempo a fermarti che avevi subito la gente addosso”.
Fiat 600 Multipla Eden Roc
A metà anni ’50 l’Avvocato stava cercando un’automobile da guidare nei dintorni della sua meravigliosa villa Leopolda, a Cap d’Antibes .
Si rivolse a Pininfarina e vide consegnarsi un veicolo su base 600 Multipla, con finiture esterne in teak e particolari ispirati ai motoscafi Riva.
L’automobile venne esposta al salone di Parigi del 1956 e attirò l’attenzione di William Doheny, amministratore delegato della Union Oil, che stava cercando una vettura per la sua tenuta sul lago Arrowhead, in California.
Un terzo esemplare pare sia stato acquistato da Henry Ford, ma forse è solo una leggenda…
Ferrari Testarossa Spider
Per il suo sessantacinquesimo compleanno l’Avvocato volle farsi un regalo particolare.
Telefonò in Ferrari e ordinò una Testarossa spider, così come noi ordineremmo una pizza con Glovo.
L’ostacolo principale che allungò i tempi di produzione non fu, però, l’irrigidimento della scocca quanto la predisposizione della capote e del relativo meccanismo a causa del motore 5.0 V12.
Altro tratto caratteristico di questa vettura è la vernice argento, molto rara per una vettura della Casa di Maranello. Ennesimo vezzo dell’Avvocato in quanto sulla tavola periodica, AG è il simbolo dell’argento e, non a caso, AG sono anche le iniziali di Agnelli Gianni.
Sulla Ferrari Testarossa Spider, oltre all’argento, vennero abbinate sottili strisce di colore blu, in tinta con la capote, colore caro all’Avvocato e anche al sottoscritto, se vi importa saperlo…
Lancia Delta Integrale Spider
Un capolavoro assoluto è la Lancia Delta HF Integrale EVO trasformata appositamente in una cabriolet quattro posti con capote in tela.
L’operazione di trasformazione fu assai complicata, sia per il tempo limitato per la realizzazione (sei mesi) che per la difficoltà di trasformare una vettura 5 porte in una due porte con capote, rinforzando telaio e cornice del parabrezza per irrigidirla.
Il risultato fu un bellissimo esemplare di colore grigio metallizzato con in terni in pelle e capote di colore nero. Sotto il cofano batte il potentissimo 2.0 litri Turbo da 250 CV scaricati sull’inarrestabile trazione integrale.
Naturalmente il Gianni utilizzò questo siluro solo per una stagione a Sankt Morit, ma lui era fatto così…
Fiat 130 familiare
La 130 “Special avvocato” è stata realizzata per Gianni direttamente da idee del Centro Stile Fiat in soli 4 esemplari, ma la sua presenta dei dettagli unici.
Questo gioiello ha inserti di legno visibili anche da fuori, sulle fiancate, manco fosse una Jeep o certe rivali americane ma soprattutto, sotto il cofano ha un prestante sei cilindri a V 3.2 (Fiat, non Ferrari).
Oltre ai quattro fari tipici sul muso, i tergi che si incrociano, l’imponenza di un’ammiraglia Fiat oggi purtroppo assente in gamma FCA, la 130 Avvocato Special ha sul tetto una bella cesta di vimini per caricare il necessario alle sciate sulle nevi.
Dentro , noblesse oblige, solo pelle ovviamente in tinta con la moquette e il legno esterno.
Mai più nessuno come lui a Torino
“A me quel che piace sono le macchine veloci, il tappeto verde e le belle ragazze”.
Diceva un giovane Avvocato, ancora impegnato a godersi le contesse a Capri che facevano le puttane…
Ormai, purtroppo, le puttane fanno le contesse, non solo a Capri e sono rimasti i suoi discendenti.
Che dire di loro? Lapo e le sue auto pasticciate stile Desigual o quei beccamorti degli altri Elkann?
Stendiamo un pietoso velo, suvvia (direbbe Gianni…)
