Cosa spinge mille gentiluomini a lasciare anzitempo la magione di domenica mattina ed inforcare la beneamata motocicletta per recarsi nella nuova periferia milanese? La beneficenza, innanzi tutto. Anche quest’anno infatti torna la The Distinguished Gentleman’s ride, iniziativa benefica nata nel 2012 in Australia per raccogliere fondi, per la ricerca sul tumore alla prostata. Ma c’è di più, molto di più.
GENTLEMAN DI TUTTO IL MONDO UNITEVI per la The Distinguished Gentleman’s Ride
Domenica 25 settembre 2016, bella giornata, le dieci del mattino. All'”Hangar Bicocca” c’è spettacolo, c’è “situazione”. Sta iniziando la The Distinguished Gentleman’s Ride. Nata nel 2012 in Australia, la DGR è un evento che unisce 500 città in 90 nazioni, invitando i motociclisti “pettinati” di tutto il mondo a partecipare ad un mini raduno, con annessa sfilata, a scopi benefici. Il dress code è importante, naturalmente. Abbiamo detto Gentleman, quindi che Gentleman sia, per cui, se dev’essere un giubbotto deve essere figo, evocativo, adeguato. Altrimenti Giacche di tweed, business suits, meglio con un gusto vintage che profumi di Castrol e di Chivas.
E LE MOTO?
Beh, che dire, era concesso un po’ di tutto, purché fossero dei mezzi stilosi: quindi special, Custom con abbondanza di Harley, Triumph a manetta, BMW, ma anche Vespa (meglio se old style) oppure belle racing e, naturalmente, veterane. Quindi si son visti Ducati Scrambler nuovi e d’epoca fianco a fianco (figuratevi le accese polemiche).
In generale a prevalere erano le moto di destinazione “urbana”, moltissime special Scrambler derivate da modelli di serie, come suggerisce la moda corrente.
HIPSTER? NO, GENTLEMAN!
Il rischio di una riunione del genere era di trovarsi di fronte ad un gruppo di hipsters fieri dei loro pantaloni col risvoltino, incapaci anche soltanto di usare il cambio, con le barbe che facevano capolino dai caschi areografati.
Beh, niente di tutto questo: c’eravamo noi, motociclisti milanesi, tirati a lucido, naturalmente chic, con la voglia di ritrovarsi e far vedere le moto al loro meglio e le barbe, quando c’erano, ispiravano rispetto.
E ALLA FINE, TARALLUCCI & VINO
Come poteva finire una riunione fra elementi di questo calibro? A tavola, naturalmente, allo Spirit de Milan. Roba sana: niente sushi grazie, siamo bikers!
