C’è un posto a Londra, ma non in centro, diciamo verso la circonvallazione nord (la North Circular Road), zona non proprio turistica, dove è normale mescolare il profumo del caffè con l’olio ricinato e il rombo delle bicilindriche.
Questo luogo ameno è l’Ace Cafe, un pezzo della storia motoristica british, ma anche un luogo dell’anima per tutti noi.
E anche un pub dove andare a farsi una pinta di stout, sure!
La leggenda ha inizio nel 1938
L’Ace Cafe nasce come un posto di ristoro per camionisti, senza tutta ‘sta poesia, data la vicinanza con la neonata North Circular, e tale rimane fino al 1940, quando le bombe di Adolfo lo radono al suolo.
Nel 1949 c’è la riapertura, ma anche la svolta: siamo vicini ad una strada veloce, l’azienda motociclistica british è in ascesa, le bande di motociclisti sono in formazione, c’è la birra…ok, si può fare!
Comincia un ventennio leggendario, di bikers, sfide fra Norton e Triumph, corse mortali e duelli fra Vespe e Lambrette, brillantina, Schott Perfecto e Parkas: insomma, il mondo che amiamo, il paradiso dei ruvidi.
Qui ha avuto origine il leggendario Moto Club 59, il più antico e famoso bike club del mondo.
Pare impossibile, ma nel 1969, probabilmente a causa del declino del fenomeno biker, ma anche a problemi di ordine pubblico (diciamo che i ragazzi, fra una pinta e l’altra, si lasciavano un po’ andare…) l’Ace Cafe chiude.
1994, the Ace Cafe reunion
Non poteva finire così, le leggende non muoiono mai…
Nel 25° anniversario dell’apertura, la mente malata di Mark Wilsmor, un biker molto greasy, partorisce l’idea di un evento, con tanto di libro celebrativo e film, che culminasse in una reunion di motociclisti che avessero in comune con lui questo luogo dell’anima.
Detto, fatto, 24 settembre 1994, un successo planetario che porta alla riapertura parziale dell’Ace Cafe nel 1997 e alla struttura odierna nel 2001, della quale Mark è il Deus ex Machina.
Inutile dire che atmosfera trasuda dall’Ace, si respirano passione e leggenda, autentica tradizione e amore per le due (e, perchè no?) quattro ruote.
L’Ace Cafè nel terzo millennio
Che cos’è oggi l’Ace Cafe?
Innanzi tutto un posto meraviglioso dove si tengono raduni di auto e moto classiche, dalle Mini alle 500, passando dalle british cafè alle Lambrette, insomma la location ideale per tutti i feticisti a motore, ma è anche sede di concerti per formazioni indie di tutti i generi musicali, frutto del meltin’pot locale.
Ma, il business? Il vecchio Mark la sa lunga e, dopo aver creato ‘sto marcantonio ha lanciato il merchandising alla grandissima (l’ho incontrato all’EICMA a fare promozione) e, soprattutto, ha fatto partire il franchising.
Prima un corner a Lahti, in Finlandia, ma poi in maniera monumentale a Lucerna, Barcellona, Beijng e Orlando, in Florida, l’Ace Cafe sta diventando una catena planetaria dove i bikers possono sentirsi a casa e sfoggiare le loro ragazze, possibilmente senza scatenare mega-risse, come nel 2014 a Londra (ma certe abitudini sono dure a morire…)
E in Italia?
Imbarazzante…un triste tentativo di imitazione a Correggio (per carità, massimo rispetto per il lavoro altrui, ma se ti vuoi chiamare Ace Cafe devi ESSERE l’Ace Cafe o niente ) e poi il deserto.
Nella terra di Guzzi, Ducati, Vespa e Lambretta niente Ace Cafe???
Questo è il manifesto del popolo dei motori che chiede ufficialmente ai Farinetti, Percassi, Lapi Elkhann o a chi cazzo vuole di investire due soldini pulciosi e aprire l’Ace Cafe Milano e Roma sulla circonvalla o sul grande raccordo anulare.
Così avremo un luogo dell’anima de li mortacci nostri dove andare nelle sere d’estate a farci una pinta di ale o di stout e sfoggiare le cromature.
MEMORABILIA E GADGETS
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