Gianluca Vacchi vi magnificherebbe Formentera, Sandy Marton vi porterebbe a Ibiza: Nicola Ruvido, dopo Man, vi porta all’isola di Skye.
Farà pure un freddo becco nove mesi all’anno e pioverà anche sei giorni su sette, ma Skye custodisce un tesoro che vale decisamente più del viaggio: la distilleria del single malt whisky migliore del mondo .
Questo almeno sostengono gli isolani…
Questione di campanile, certo, ma un viaggio a Skye vi porterà alle origini di quel distillato che i Gaelici chiamavano “acqua di vita”, direi a ragion veduta.
Duncan Mc Leod abitava qui
Alzi la mano chi non si ricorda Highlander, uno dei pilastri della nostra cultura cinematografica adolescenziale.
Il castello di Mc Leod è a pochi passi da Skye e i paesaggi sono quelli del film, le Ebridi selvagge, dove ogni ruvido può serenamente indossare un kilt smutandato senza provare imbarazzo: un’esperienza mistica!
Detto questo, sull’isola di Skye ci sono luoghi magici che emanano atmosfere mistiche, come il Fairy Glen (lago delle fate) e the Storr, un monolite gigantesco, contornati da paesaggi incantati che…
Si, ok, ho capito, ma…e il Whisky???
Un giro delle distillerie
Tranquilli, non me ne ero dimenticato! Tutti sanno che la celebrità locale dell‘isola di Skye è sua maestà il single malt scotch whisky.
Quindi le distillerie organizzano un tour guidato col minibus, indispensabile vista la quantità di assaggi e degustazioni proposte, ad un prezzo più che interessante.
Le principali distillerie sono due : Talisker e Isle of Skye Distillers, che però è specializzata nella produzione di gin, quindi rotta decisa verso Carlhost, home of Talisker.
Se proprio volete andarci con mezzi propri, ricordatevi che le strade sono piene di curve, you must keep left e l’acqua dell’ Atlantico è gelida anche d’estate…
Un tuffo nel passato
La distilleria di Talisker dell’isola di Skye è un posto evocativo, come tante realtà semi-artigianali britanniche, tipo le fabbriche di scarpe, per intenderci.
Sembra uscita da una stampa di fine ottocento e, bisogna ammetterlo, questi inglesi sono maestri nel marketing.
Il loro trucco principale è stare fermi, non cambiare formule efficaci, tipo il trench, il Baracuta o la Bonnie e ci riescono molto bene!
Un giro per le fasi di lavorazione con le celebri botti di rovere, i profumi, l’incomprensibile inglese parlato dai locali e…il whisky ti sembra persino migliore.
E poi, che cosa avranno mai da offrirvi in più Ibiza e Formentera?
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