Un po’ per il covid, un po’ per problemi miei, erano comunque due anni che mancavo allo show di Pitti.
Ma la kermesse fiorentina è un po’ come il derby per un tifoso: se non ci vai ti senti escluso.
Verso la normalità
Purtroppo il covid si è fatto sentire pesantemente nelle manifestazioni fieristiche che, come il Pitti, vivono di afflusso di buyers stranieri, per cui molte aziende hanno preferito non investire, portando ad un ridimensionamento della fiera.
I dati sull’afflusso dei visitatori e sul volume di business sembrano però dare torto agli assenti, mostrando incoraggianti segni positivi.
Il discorso sulle tendenze stilistiche però va trattato a parte, visto che si nota una preoccupante mancanza di idee nuove.
Piumini ovunque, ritorno agli anni ’80
Ma voi sarete interessati appunto ai trend moda uomo per il prossimo autunno inverno, lo sento che pendete dalle mie labbra…
Beh ragazzi, non è che si siano sforzati più di tanto in quel di Fortezza da Basso: il trend più evidente, perchè li vedi appesi ovunque, è il dominio assoluto dei giacconi imbottiti in piuma d’oca o simile, cioè i piumini, che ci riportano in piena epoca paninara, sia per i volumi che per i colori.
Ovviamente il riferimento per tutti rimane Moncler, ma anche Ciesse, Herno, Rossignol emolti altri giocano bene la loro partita.
In generale, si gioca con i colori e le stampe, alternando il classico bomber al parka più tecnico.
Doppiopetto, ma con attenzione…
Per quanto riguarda i capispalla, fermi restando i tessuti di trama volutamente grossolana dall’aria vintage, i volumi crescono come la linea delle spalle, ammiccando agli anni’80, con delle colorazioni nuove, fra le quali dominano le sfumature dell’azzurro, forse come buon augurio per il fatturato.
Non mollano i finestrati e i prince of Wales con dei contrasti colore importanti, ma la tendenza dominante è il doppio petto, un gradito ritorno, per il quale però vanno date le necessarie avvertenze.
Il double-breasted è un classico, molto stiloso, bello costruito e veste molto bene ma…ci vuole fisico ragazzi!
Qualunque capo doppiopetto, che sia giacca, giaccone, peacot o cappotto richiede innanzi tutto una certa altezza o, quantomeno, buone proporzioni.
Per fare un esempio, sarebbe stato perfetto per Vittorio Gassman ma non per il buon Ugo Tognazzi.
Inoltre se lo tenete slacciato ha sempre l’aria disordinata, mentre una bella giacca 3 bottoni potete portarla un po’ come volete e nessuno vi dice niente…
Da notare la conferma della tendenza dei jeans e dei pantaloni in generale verso una vestibilità normale e comoda, una vera manna per i seniores come tutti noi.
Scarpe, sneakers et similia: largo agli archivi
Già sapete che io ho sempre una visione particolare per il mondo delle calzature, per cui non ho potuto non notare un certo ristagno nelle idee.
Per quanto riguarda le sneakers, ovunque si aprono i cosiddetti archivi storici delle maison per ripescare i modelli più o meno iconici, visto il successo devastante delle Jordan o Stan Smith.
Peccato che non tutti abbiano chissà che icone da proporre, ma provarci almeno sembra sia un obbligo, vedi Fila, Bikkenberg o Diadora.
Da segnalare il ritorno di Munich, un brand di cui non si sentiva più parlare da qualche lustro.
Per le scarpe “normali”, tutta la creatività, in attesa del Micam, sembra essersi concentrata sui modelli simil-pedula, un tentativo ormai pluriennale decisamente poco commerciale, oltre che sui classici stivaletti con l’elastico, riveduti, corretti con ogni possibile variazione sul tema.
Da notare la resistenza anche del modello simil Paraboot in tutte le collezioni, sempre perchè di meglio da proporre non c’è niente.
Esco un po’ deluso da questo Pitti fall winter 2023, con la speranza di una ripresa definitiva almeno nell’edizione estiva, fra 6 mesi su questo stesso palcoscenico.
Nel frattempo mi consolerò con una schiacciata dall’ Antico Vinaio che non passa mai di moda…
