Dopo the Hateful Eight vi dirò che stavo cominciando a dubitare di Tarantino che per me era un po’ come dubitare della Sacra Trinità.
Ma Quentin mi ha sfoderato un piccolo capolavoro di stile e nostalgia, un vero film ruvido per Ruvidi.
Hollywood, I love You
Che dire di nuovo su Once upon a time in Hollywood che non sia già stato detto?
Forse non sarà un film pregno di significati, ma di sicuro ti fa luccicare gli occhi e ti prende l’anima, soprattutto se è l’anima di un ragazzo degli anni ’60.
Questo è un film che trasuda amore per gli anni ’60 e per Hollywood e quindi non posso che amarlo.
Come ogni forma di amore nasconde compulsione e mania, questo è un film maniacale, dove nessun dettaglio è lasciato al caso.
No spoiler, please
Siamo nel 1969, a Los Angeles (come in Pulp Fiction e Jackie Brown) e un attore sul viale del tramonto con le sua controfigura (Leo e Brad) devono inventarsi qualcosa per invertire la tendenza.
Come il titolo promette, il film è una favola, quindi L.A. è una specie di scenario incantato, ricostruito in maniera maniacale con una fotografia semplicemente perfetta.
Sott’occhio vedi Jaguar E e 356, maggioloni e Bonneville e Hollywood rivive con tutti i personaggi-culto, da Sharon Tate a Bruce Lee, passando per Steve Mc Queen e Roman Polansky.
Di conseguenza il cast è stellare come il budget, ma ne è valsa la pena, non fosse altro per vedere in azione insieme Brad e Leo, una coppia da oscar.
Diciamo che il film è una versione molto plausibile della città dei sogni, attraverso la quale Quentin ti regala la sua versione della storia di Charles Manson con il finale che avrebbe gradito.
Sembra proprio il regalo ideale per il mio compleanno
Se poi aggiungete un passaggio per Roma dove i nostri eroi affrontano la dolce vita e gli spaghetti-western di Sergio Corbucci, potete capire come questo sia il film ruvido per eccellenza.
Aggiungete una Sharon Tate forse bella come l’originale (Margot Robbie), un Al Pacino con un cameo indimenticabile, il solito Kurt Russell e avrete una torta con tanto di candeline.
Volete di più? una colonna sonora da passare due ore e mezza con shazam, in cui giganteggiano “Out of Time” degli Stones e “Mrs.Robinson” di Simon e Garfunkel.
Per parafrasare Jerry Calà, doppia libidine…peccato che il mio compleanno sia a Maggio.
Vale la pena?
Se dopo tutto quello che ho scritto non vi sale la febbre di Tarantino, probabilmente:
-avete meno di quarant’anni,
-siete fan di Lars Von Trier (ma non è detto…)
Siete capitati su questa pagina per sbaglio e non ci tornerete mai più.
Se non appartenete a queste tre categorie cercate una bella e comoda sala (2 ore e 40′) e buon divertimento!
P.S. non cercate un significato in tutto questo, non è necessario: it’s only rock’n’roll but I like it!
