Ma avrei pensato di trovarmi a scrivere di una realtà come Oviesse, sinceramente quanto di più lontano immaginabile dalla filosofia ispiratrice di Stile Ruvido.
Il discorso cambia se Massimo Piombo diventa il suo direttore creativo.
Massimo Piombo, creatività concettuale
Nato in Liguria, terra di gente ruvida ed essenziale per definizione, il fondatore del marchio arriva nel fashion System per vie traverse, passando dal design e dalla filosofia, creando una maison che definisce più un concetto di eleganza che collezioni vere e proprie.
Il suo uomo è un gentiluomo che non ama apparire ma cura il dettaglio e la qualità delle materie prime, con uno stile essenziale e, diciamolo che non è uno scandalo, tradizionale, usando tessuti che amiamo tutti profondamente come il velluto e lo shetland e disegni come il tartan, del quale è profondamente innamorato.
Le sue giacche, i suoi cappotti (si, in questo mondo tecnologico esistono ancora i cappotti) vestono la gente che conta, che non ostenta etichette o borselli griffati.
Come si ritrova un brand con queste caratteristiche in una vetrina come Oviesse, con tutto il rispetto possibile, simbolo della grande distribuzione low-cost?
Non una capsule collection, ma una vera collezione continuativa
L’intuizione è tutta da attribuire a Stefano Baraldo, AD della società, che ha cooptato Massimo Piombo affidandogli l’incarico di direttore creativo e, di fatto, creando una nuova linea firmata dallo stilista distribuita esclusivamente nei suoi stores.
Io l’ho scoperto per caso, dalla pubblicità sulle riviste e, sinceramente, ero molto scettico.
C’era il grosso rischio che si trattasse di un’operazione di facciata creata per aprire ad Oviesse un mercato più gratificante del suo conferendo agli stores un’immagine di fascia più alta.
Lo stile Piombo a prezzi democratici
Il risultato è invece una collezione completa di sportwear molto raffinato con una forte immagine Piombo e uno stile molto Ivy League e insieme italiana, come se Ralph Lauren e Giorgio Armani fossero andati a mangiare una pizza insieme e avessero deciso di vestirsi in maniera informale con pochi soldi.
Esagerato? si dai, forse sono stato un tantino colorato, ma il livello qualitativo è accettabile, non troverai il cachemire ma il merino e lo shetland sono più che buoni, le vestibilità sono perfette, la cartella colori e gli abbinamenti molto cool, classici ma non antichi, come piacciono a me: potremmo definirla una collezione super Basic, ma molto stilosa.
Interessanti pure i cappotti a 139 euro, quasi un miracolo…
Notevoli camicie, polo, swimwear, pullover, felpe e t-shirt, con stampe sobrie ma creative, l’ideale per dare una ventata di freschezza al guardaroba senza vendere un rene al mercato degli organi in questi tempi di iper inflazione.
Per chi, come me, ormai guarda più allo stile che all’etichetta, c’è un nuovo store dove andare a fare shopping e, incredibilmente, si chiama Oviesse…
