Sapete chi era Mario Brega? adesso provo a spigarvelo io, ma vi mancano proprio le basi…
Ma probabilmente se non lo conoscete è perché siete giovanissimi e allora vi si perdona tutto
Florestano Brega, in arte Mario
Di estrazione popolare, figlio del falegname ed ex atleta olimpico nei 5.000 e 10.000 metri Primo Brega, Marietto nostro arriva al cinema in tarda età (41 anni), passando però per la porta principale.
Ruoli piccoli, secondari, ma con il maestri del cinema italiano: Antonio Pietrangeli con La Parmigiana, Dino Risi con La Marcia Su Roma e I Mostri, Pietro Germi con L’Uomo di Paglia, Ettore Scola con Se Permettete Parliamo di Donne, solo per citare i più noti.
Noi però lo cominciamo a conoscere con la sua partecipazione ai capolavori di Sergio Leone.
Mario è stato lo sfregiato e spietato braccio destro di Gianmaria Volontè, in Per qualche dollaro in più , il terribile maresciallo nordista nel Buono il Brutto ed il Cattivo ,Chico in Per un Pugno di Dollari ed ha recitato anche nel monumentale “C’era una volta in America”.
Vestiva, in quell’occasione, i panni del gangster incaricato di uccidere Robert De Niro: senza barba e con qualche chilo in meno, è quasi impossibile riconoscerlo
La rinascita con Carlo Verdone
Il duro Mario Brega continua a lavorare senza sosta, ma l’incontro con Carlo Verdone lo consacra ad icona della romanità, simbolo di quella Roma trasteverina e popolana che ce lo scolpisce nei nostri cuori come il busto di un imperatore.
Il suo primo personaggio verdoniano è in realtà un non-personaggio, cioè come se Mario interpretasse se stesso, un padre testaccino alle prese con un figlio hippie svaporato e inconcludente, in Un Sacco Bello, che porta Verdone sul grande schermo.
Memorabile la sua dichiarazione di fede “sò comunista così” con due pugni chiusi…
La sua vis comico-grottesca esplode poi nella parte del Principe in Bianco Rosso e Verdone, l’uomo con la mano che pò esse piuma o fero, camionista dal passato controverso fatto carcerare ingiustamente.
Ma il mio preferito è Augusto, padre della fidanzata di Verdone in Borotalco, l’inossidabile salumiere, dove Mario si vede proprio nella sua essenza verace, col gli occhi feroci mentre grida “arzate cornuto!” a chi aveva osato mancare di rispetto alla figlia.
L’uomo e il personaggio
Da un’intervista rilasciata dal suo grande amico Verdone appare in tutta evidenza il segreto di Mario Brega: lui non recitava, lui era esattamente come i personaggi dei suoi film, un ruvido romanaccio profondamente intriso dello spirito dell’Urbe.
Se nei film di Leone era necessario il doppiaggio, in Borotalco Mario si lascia andare e improvvisa, rievocando la mitica scazzottata con xy sulle scene di uno spaghetti western, che probabilmente dopo quella lezione non sarà più tornato a Cinecittà.
Anche i Vanzina si accorsero di lui, ripetendo per l’ennesima volta il personaggio del capofamiglia trasteverino di grana grossa ma di cuore grande in Vacanze di Natale, un altro oscar mancato entrato ormai nella nostra cultura più pop.
Mario ci lascia presto, a 71 anni, stroncato da un’infarto come si addice ad uno come lui, abituato a vivere le emozioni con energia, forse troppa, forse male, ma sempre in modo sincero e senza filtri, pronto a mettere le mani addosso a chi gli toccava la sua città eterna.
