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Il quinto Beatle, una storia su Muhammad Alì

Mohammad Alì

Ci sono foto che lasciano un segno nella storia e nella cultura pop mondiale e sicuramente  quelle che accomunano Muhammad Alì e i Beatles rientrano nel gruppo.

Due universi apparentemente distanti che si incontrarono nel 1964, trovando molti punti in comune, per ricongiungersi nel movimento del ’68.

Muhammed Ali

Un uomo chiamato Cassius Clay

Siamo nel 1964, ed è un momento cruciale della carriera di un ragazzetto di Louisville di nome Cassius Clay, il futuro Muhammad Alì

Fresco vincitore dell’ oro olimpico a Roma, una reputazione da testa calda, aria sfrontata, nessuno vuole veramente investire su di lui.

Sì perchè il detentore del titolo pro, l’unico titolo che conta, è un certo Sonny Liston, un armadio a quattro ante che ha un KO power da bisonte incazzato.

Neanche lui piace tanto al pubblico bianco, quello che paga, che vede in lui un avanzo di galera colluso con la mafia italo-americana.

Liston ha appena distrutto per due volte Floyd Patterson e, praticamente, ha esaurito i rivali.

L’establishment bianco della boxe non crede neanche a Clay e alle sue smargiassate, ma il match sembra inevitabile.

Però bisogna inventarsi qualcosa per renderlo più appetibile al grande pubblico.

beatles

I Beatles, una boy band sconosciuta in America

Prima che mi linciate, sappiate che questa era l’idea che nel 1964 i discografici avevano dei Beatles.

Nella terra di Elvis, i Fab Four erano dei ragazzini che infiammavano ai concerti soprattutto il pubblico femminile, i cosiddetti “wet seats”

Però in Europa vendevano e meritavano una chance anche nel mercato americano.

È  il 7 febbraio 1964 e i Beatles sbarcano all’aeroporto Kennedy di New York,  travolti dall’accoglienza delirante di migliaia di fans  che, nel frattempo, avevano cominciato a sentire la loro musica sulle onde radio.
Il loro mini concerto all’Ed Sullivan Show fa il 40% di share: 73 milioni di americani sbattono la faccia contro la musica dei Beatles.

Era ufficiale ormai: gli scarafaggi stavano conquistando l’America…

Liston-Clay

Liston-Clay, qualcosa non funziona

La prevendita dei biglietti  non tira, forse perchè al pubblico bianco questi due non vanno proprio giù.

Idea degli organizzatori: facciamo incontrare il campione, il fuoriclasse Sonny Liston, con questi ragazzetti di cui tutti parlano

“Non ho alcuna intenzione di farmi fotografare con quelle femminucce”, questa fu la reazione sdegnata di Liston.

Quasi alla disperazione, i promotori spinsero i Beatles nella palestra di Clay e accadde il miracolo. 

In palestra c’erano il cronista sportivo Robert Lipsyte  e il  fotografo Harry Benson, che a mala pena conoscevano i fab four.

Lipsyte si rivolse ai ragazzi con una frase direi storica Dai, Beatles, andiamo a fare un po’ di soldi”.

Mohamed-Ali

Fra i quattro ragazzi di Liverpool e Clay fu amore a prima vista.

Cassius apostrofò per primo Paul: “Sei il più carino, ma non quanto me!”

Poi prese il controllo delle operazioni , ordinando ai Beatles come posare, quando gettarsi a terra, come incassare i finti colpi davanti ai flash.

Clay beatles

Immaginatevi Ringo lanciato in aria e ripreso al volo per la gioia dei fotografi…

Salutandoli Clay disse:“Quando Liston leggerà che i Beatles mi sono venuti a trovare, impazzirà e in tre round lo potrò atterrare!”

Beatles Alì

Poi, a microfoni spenti disse anche “Chi erano quelle piccole femminucce?”

Il resto è storia, sia i Beatles che Muhammad Ali avrebbero fatto la storia del ventesimo secolo, diventando i simboli della ribellione giovanile.

Come finì il match? non vi rispondo neanche…

Liston-Clay

 

 

 

 

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