Le mie preghiere sono state ascoltate, sembra proprio che potremo posare di nuovo le nostre chiappe raggrinzite sulla sella di un Ciao.
Certo, non proveremo più la stretta al corazon del pieno dal benzinaio con la bottiglia di Castrol, ma era decisamente pretendere troppo…
Un Ciao elettrico per il terzo millennio
Il progetto è di quelli intriganti, una vera operazione nostalgia mixata con la mobilità green ed eco-sostenibile, insomma una paraculata in piena regola, ma di quelle che mi piacciono.
L’idea è un parto del genio italico e l’azienda si chiama Ambra Italia, si trova a Rufina, in provincia di Firenze.
In pratica si tratta di un kit dal costo non proprio modico di 2.800 euretti da innestare sul telaio del caro vecchio Ciao che i più fortunati di noi tengono ancora in un box o in una cantina.
Se volete il lavoro completo di installazione il costo sale a 4.000 cocuzze, ma un ricordo come il Ciao forse non ha prezzo.
L’accrocchio, comprensivo anche di una funzionalissima presa USB, trasforma il sogno della nostra gioventù in una sorta di bicicletta a pedalata assistita.
Detto così non è proprio romanticissimo, ma, parliamoci chiaro, la funzione alla fine è la stessa e, rumore e gas di scarico a parte, la suggestione rimane inalterata.
Un bel mezzo da città
Alla fine ti trovi per le mani una sorta di e-bike, con velocità massima di 25 km/h e motore da 250 Watt, senza bisogno di immatricolazione, casco e assicurazione e il motorino è già omologato.
Se non avete più sottomano il vostro Ciao dei sedici anni i ragazzi di Ambra vi aiutano a trovarlo, inutile dire che gli sfasciacarrozze sono pieni, basta sapere dove cercare.
Diciamo che un Ciao non perfetto ma comunque “recuperabile” si trova intorno ai 500, in perfetta forma facciamo mille.
Se volete il lavoro completo di installazione il costo sale a 4.000 cocuzze, ma un ricordo come il Ciao forse, per Ruvidi come noi, non ha prezzo…
