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Il Bomber è il Must dell’autunno 2016

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Ormai è deciso: back in town!
Fa ancora caldo ma la domanda sorge spontanea in tutti i cuori: quale sarà il Must-have ruvido della prossima stagione?
Gaudio e tripudio: torna alla grande il bomber! (Che per un ex paninaro è una notizia che vale un ingresso nel backstage dei Duran Duran!)

IL BOMBER, UNA GIACCA CON UNA LUNGA STORIA

Sì, lunga e gloriosa, perché le origini del bomber (tecnicamente MA-1 Jacket) vanno ricercate nella storia dell’aviazione militare e nell’esigenza di realizzare una giacca corta, quindi pratica, ma resistente alle basse temperature e idrorepellente, compatibile con un paracadute e una maschera ad ossigeno.

Nelle due guerre mondiali i progenitori del bomber (appunto, bombardiere) furono il modello A2 in pelle con due tasche anteriori applicate e B15, in cotone, col colletto in pelliccia, tasche oblique e una taschina zip per la penna, originariamente blu navy.

Con il conflitto in Corea(siamo nel 1949/50) quest’ultimo giubbotto viene reso più tecnico e nasce il bomber modello MA-1, che tutti conosciamo. Il cotone diventa nylon per garantire impermeabilità, il collo passa da pelliccia a maglia per non ostacolare il paracadute e viene introdotta una fodera reversibile arancio per rendere visibile il pilota in caso di recupero notturno.
Il colore resta blu fino alla guerra del Vietnam, quando viene introdotto il Sage Green per mimetizzarsi con la vegetazione locale.

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DAL FRONTE ALLA METROPOLI

Col ritorno dei reduci dal Vietnam il bomber diventa una giacca molto usata anche nelle realtà urbane.
Anche i corpi di polizia USA decidono di adottarlo per le sue indubbie doti di praticità, apportando alcune modifiche per renderlo più idoneo all’uso metropolitano, tipo eliminare la fodera orange e migliorare la tenuta alla pioggia.
Negli anni 70 e 80, come con la field Jacket e il Parka M51, il bomber viene adottato in Europa dalla contro cultura dei gruppi skin, punk e mod, in abbinamento con i Doc Martens, fino ad arrivare addosso ai Paninari in Italia fra l’83

LA GIACCA BOMBER, UN MITO PER HOLLYWOOD

Lo Star System se ne appropria in alcuni film indimenticabili: ancora e sempre Steve McQueen (The Hunter, 1980, il suo ultimo film) Tom Cruise in Top Gun ne sfoggia uno il pelle, così come l’indimenticabile Indiana Jones.
In American History X e This is England, storie di skin e naziskin, è addirittura una divisa.

UNA ICONA PER IL FASHION SYSTEM

Dal 1980 in poi Il bomber ha attraversato le collezioni di tutti gli stilisti come un sottile ma inconfondibile filo rosso.
Si, perché oltre alle versioni iconiche di Avirex e Alpha che, sin dall’inizio, erano i fornitori dell’esercito americano, innumerevoli maison lo hanno riprodotto in maniera più o meno fedele: da Stussy ed Emporio Armani a Helmut Lang, Rick Owens, Balenciaga fino a Dries Van Nouten, persino Kaye West, lasciando però inalterato lo spirito di questa icona dello streetwear più autentico.

 

TENDEZE MODA UOMO AI 2016/2017: IL BOMBER CE LO RICOMPRIAMO?

se abbiamo avuto la pessima idea di regalarlo a qualcuno negli anni ’90 quando ci siamo imborghesiti, direi proprio di sì.

Consiglio caldamente Alpha o Avirex, quello originale, che meglio rispetta l’idea di partenza, anche perché le vestibilità sono state asciugate e adattate al fisico e alle esigenze stilistiche del vecchio continente.

La spesa poi non è di quelle devastanti: dai 150 ai 230 euro circa e passa la paura, poca roba…

E poi diciamolo: un bomber ben portato ti fa sentire più giovane di vent’anni e più figo di Ryan Gosling.

Ryan Gosling

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