Chi non se lo ricorda?
L’Husky era una giacca leggera trapuntata di nylon che nella seconda metà degli anni ’80 diventò un must have per quelli che allora definivamo yuppies.
A Milano era diventata una vera e propria divisa e fu proprio questo a farmela odiare, pur essendo stato uno fra i primi a portarla, visto che era una soluzione furba e comoda per le famose mezze stagioni.
Le origini dell’ Husky
Le giacche trapuntate cominciarono a vedersi nella prima metà degli anni ’60 grazie soprattutto a Steve Guylas, un aviatore americano trasferitosi nel Regno Unito per produrre abbigliamento da outdoor.
Le prime furono giacche da caccia, nate per combinare la leggerezza e l’impermeabilità del poliestere con il calore di una fodera termica cucendole insieme con un disegno a losanga.
Per lo scopo venatorio venne poi sviluppata anche la variante smanicata per permettere una maggiore libertà nell’uso dei fucili.
Naturalmente il dress code very british del mondo della caccia impose una palette di colori che andava dal’ olive green al navy blue, senza altri voli pindarici.
I primi ad adottarle furono i membri della Royal Family, che gradirono molto l’aggiunta del collo in velluto marrone o in tinta.
Il soprannome di Husky deriva dal fedele compagno a quattro zampe di Mr. Guylas, che ne fece un brand di grande successo, attualmente distribuito in Italia dal gruppo Moschillo.
Come trasformare una giacca in uno status symbol
Dunque il primo endorsement venne dalla famiglia Windsor, ma negli anni Settanta, Leonardo Mondadori fece scalpore alla Scala indossando un husky sullo smoking, anche se oggi non lo noterebbe più nessuno.
In effetti l’Husky ha il suo perchè nell’essere una giacca sportiva e informale che non stona come coprigiacca anche in occasioni più formali ed eleganti.
Inoltre come leggerezza e impermeabilità si può considerare un’alternativa sensata ad un più compassato trench, anche per chi usa le due ruote per spostarsi nella giungla metropolitana.
La fine dell’ Husky come giacca da Yuppie fu decretata dall’irrompere sul mercato delle giacche da pompiere di Boston marcate Fay, più strutturate ed esclusive, con il notevole vantaggio di essere sfoderabili, quindi con un utilizzo più ampio.
A posteriori, oggi che l’Husky non è più diffuso in maniera imbarazzante come negli anni ’80, credo che sia una giacca versatile e pratica con il suo bel perchè, sia portata sopra il completo da ufficio, la giacca sportiva in tweed o il maglione di shetland più caldo, per le escursioni al maneggio o soltanto per i veloci spostamenti urbani con cavalli a due ruote.
Tanto per sentirsi sempre un po’ british e un po’ Windsor…
