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George Best. Un mito, uno stile. “Simply the Best”

Basterebbe questa frase a fare chiarezza sulla personalità di George Best:

“Ho speso molti soldi per alcool, donne e macchine veloci. Il resto l’ho sperperato”

George Best, per chi non lo sapesse è quello che ancora oggi molti sudditi di Sua Maestà Elisabetta II° ritengono il miglior calciatore di tutti i tempi, talento indiscusso ucciso dalla sua dipendenza dall’alcool nel 2005.

George BestIn realtà ciò che ha fatto di George Best un mito è stata la sua personalità e il suo stile da genio ribelle, quel tipo di uomo che noi maschietti adoriamo perché sembra che esaudisca tutti i nostri desideri e le ragazze adorano perché …beh, lo sapete, no? Tirate fuori una che abbia in camera la foto di Dino Zoff!

Trasgressione ed eleganza, stiamo parlando di questo, il motivo che fece di George Best il quinto Beatle, il centro della scacchiera, il genio del calcio.

Erano anni di grazia per Londra e per la moda British: Carnaby Street, Mary Quant ma anche la rivisitazione dei canoni stessi dell’eleganza maschile, anni di giacche di velluto, pantaloni skinny.

E scarpe “importanti”, colori accesi mescolati ai tartan, bombette e capelli lunghi o comunque con tagli imbarazzanti per il bon ton della nobiltà d’oltremanica.

george best George Best mescolava tutto questo con una indubbia carica di sensualità. Fra le sue conquiste numerose star e starlettes dell’epoca, fra cui miss universo e top model.

Ebbe un solo figlio, Callum, che ho avuto la fortuna di conoscere: davanti ad una pinta di chiara (alle 4 del pomeriggio in Agosto, buon sangue…) abbiamo parlato di calcio, di auto, di tatuaggi e di donne, tutte passioni che lo accomunano al babbo: ancora oggi, mi ha detto: “a Belfast è stimato e amato come un leader politico”.

Vogliamo azzardare un paragone con i Bad Boys del calcio attuale?

Così a occhio il confronto è a dir poco imbarazzante…prendiamone uno di casa nostra, Supermario Balottelli, genio mai sbocciato della pedata milanese, famoso più che altro per comportamenti da ombrosa vedette isterica, il cui stile, se così si può definire, è “copia-incolla” quello dei rapper gangsta con i quali non ha niente in comune tranne il conto in banca che, da sempre, non è garanzia di eleganza.

Un altra meteora di “stile” si potrebbe definire Pablo Osvaldo, zingaro del calcio italiano ed Europeo, il cui unico riferimento è la presunta somiglianza con Johnny Depp, come se bastassero gli occhialini tondi e l’aria finto-trasandata neo hippy a farne un modello di eleganza…meglio che vada a cercare fortuna oltre oceano, in Italia ci meritiamo qualcosa di meglio.

In Inghilterra oltre al rissoso Rooney, che però si veste come un hooligan in discoteca, o il mordace Luis Suarez, di cui però non risultano performance stilistiche, ancora vivo è il ricordo di Eric Cantona, rude francese poco incline alla cura del look e Jean Paul Gascoigne, la copia alcolizzata e trasgressiva del sopracitato Rooney.

Prendete poi quello che è considerato il sex symbol del calcio attuale, Cristiano Ronaldo. Siamo seri: si può considerare chic un uomo che sembra uscito dalla confezione del Ken calciatore? Dai Cristiano…anche se ti spettini vai bene lo stesso…

Sia lui che David Beckham, fotomodello prestato al calcio, potrebbero essere considerati calciatori e atleti migliori del nostro George Best, ma se parliamo di look…there is only one Best!

George Best. Un mito, uno stile. “Simply the Best”
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