Perchè la 850? perché era ce l’aveva mio zio e millantava che fosse una macchina sportiva.
io non gli credevo ma una volta mi portò a fare un giro sulle Apuane lasciandomi senza fiato, salvo poi fermarsi perché il motore stava bollendo.
Ma qual è la storia di questa simpatica ma misconosciuta vetturetta?
Un’ eredità pesante
La 850 è stata introdotta sul mercato italiano nel mese di maggio del 1964 al prezzo base di 750.000 Lire, che non erano poche, come sostituta della 600. Progettata dall’ingegner Dante Giacosa, era la sua evoluzione, mantenendone la carrozzeria autoportante a due porte e lo schema delle sospensioni a ruote indipendenti.
Il motore era un 850 posteriore a quattro cilindri, raffreddato ad acqua ed abbinato al cambio a quattro marce sincronizzate, mentre l’impianto frenante era di quattro freni a tamburo.
Inizialmente, la gamma era composta da due varianti ‘Normale’, da 34 CV di potenza e 120 km/h di velocità massima; ‘Super’, da 37 CV di potenza e 125 km/h di velocità massima, grazie al differente carburatore e al diverso rapporto di compressione, nonché all’alimentazione con benzina Super (la verde era molto lontana…).
Una classe superiore
L’allestimento prevedeva il grande lusso di finestrini anteriori con deflettore apribile, la plancia di colore nero antiriflesso con doppio vano portaoggetti, il volante in bachelite a due razze di colore nero, tre posacenere e lo schienale del divanetto posteriore abbattibile. Il bagagliaio era posizionato davanti, dove alloggiavano anche la ruota di scorta e la batteria.
La dotazione di serie comprendeva l’impianto di ventilazione, il cruscotto imbottito e gli attacchi per le cinture di sicurezza sia anteriori che posteriori, mentre nella lista degli optional figuravano gli pneumatici con fascia bianca, l’autoradio e il bloccasterzo.
Ecco perchè mio zio se la tirava…
Nel febbraio del 1968 debuttò la 850 Special, in sostituzione sia della 850 ‘Normale’ che della 850 ‘Super’
La caratteristica inn della Fiat 850 Special era la meccanica, condivisa con i modelli 850 Coupé e 850 Spider, a partire dal propulsore 850 con carburatore a doppio corpo da 47 CV di potenza, 135 km/h di velocità massima , senza dimenticare i freni a disco anteriori.
Senza dimenticare l’incredibile Fiat 850 coupé che mi faceva sognare manco fosse una Dino o una Miura…
Ed ecco a voi la 127!
La 850 uscì di scena nel 1971, dopo essere stata prodotta in due milioni di esemplari, per far posto all’erede, la famosa 127 che tutti noi avremo guidato almeno una volta nella vita. Ma la produzione proseguì in Spagna fino al 1974 come Seat 850, commercializzata anche nella insolita variante con la carrozzeria a quattro porte.
la 127 con le sue linee tese portò la gamma Fiat verso il futuro, un futuro fatto di shock petrolifero e globalizzazione della produzione in modo egregio, tanto da far dimenticare ai più l’esistenza stessa dell’ 850, meno “efficiente” ma sicuramente con più personalità.
850 e Abarth, un grande amore
la Fiat 850 aveva nel DNA la pista, come diceva mio zio, per cui era inevitabile che incontrasse sul suo cammino il genio meccanico di Carlo Abarth,
Nel mese di luglio debuttò la OT 850/130 da 40 CV di potenza e 135 km/h di velocità massima, riconoscibile per la calandra e i cerchi cromati autoventilanti. Nel mese di settembre fu introdotta la OT 1000 da 54 CV di potenza e 150 km/h di velocità massima, dotata di freni a disco anteriori.
Successivamente fu presentata la OT 850/150 da 53 CV di potenza e 150 km/h di velocità massima, caratterizzata dall’assetto ribassato di tre centimetri ed equipaggiata con gli pneumatici Pirelli Cinturato da 12 pollici che nel 1964 divenne la superlativa OT 1600 da 154 CV di potenza e 220 km/h di velocità massima, con il motore bialbero della Simca 1600.
Questa versione estrema della 850, prodotta solo in quattro esemplari , era riconoscibile per il frontale con la doppia calandra e il doppio terminale di scarico, i passaruota allargati e i cerchi in lega da 13 pollici di diametro con gli pneumatici maggiorati Dunlop Racing e quattro freni a disco.
Infine, tra le ‘creazioni’ della Casa dello Scorpione sulla base 850 figura anche l’incredibile OT 2000 “Mostro” del 1964, prodotta come esemplare unico.