È ufficiale: essere cuoco è cool! Alzi la mano quel maschietto che, armatosi di mestolo e grembiule, non ha ancora provato a cimentarsi in cucina come chef, anche soltanto con un semplicissimo cacio e pepe. Quella che prima era una necessità dovuta a mogli in libertà o colf assenti sembra essere diventata una passione travolgente, un vero trend trans-generazionale che ha contagiato il maschio italico:
Fare lo Chef
Perché Cracco è sexy, Joe Bastianich è figo, Alessandro Borghese è bello e Antonino Cannavacciuolo è irresistibile.
Insomma, lo chef è diventato una nuova icona maschile, simbolo di bellezza sì, ma anche di eleganza o comunque di stile, elemento necessario per creare il personaggio televisivo da prima serata o anche più di nicchia.
Ma chi sono i cuochi più eleganti (secondo me)?
Esempio preclaro è lo Chef Carlo Cracco, maschio alfa di Masterchef, col suo look iper sponsorizzato che però, proprio per questo motivo, sembra un po’ appiccicato addosso per esigenze di contratto, non proprio personale, insomma.
Joe Bastianich ha senza dubbio classe, ma è troppo americano e spesso cade sui dettagli, volendo fare lo stravagante a tutti i costi.
Diverso il caso dello chef Bruno Barbieri, che mi sembra elegante di suo, capace di coniugare l’outfit dello sponsor con dei tocchi e delle stravaganze personali decisamente dandy: guardate le scarpe, per esempio…
Completamente alternativo lo chef Alessandro Borghese, che sembra uscito da una band metal degli anni ’80. Per carità, ci vuole personalità e coraggio a portare certi anelli, ma non sono proprio sicuro che l’effetto sia gradevole al cento per cento.
Un po’ su questa falsariga Chef Rubio, al secolo Gabriele Rubino, baffoni a manubrio e t-shirt da rugbista, icona gay e immagine ruvida, ma proprio per questo autentica ed efficace mediaticamente.
Un altro burbero è lo chef Antonino Cannavacciuolo, l’orso bruno di Cucine da incubo, che non sembra curarsi molto del look, ma che difficilmente sbaglia un colpo negli accostamenti cromatici, rivelando una sensibilità estetica che poi trasferisce anche nei suoi piatti.
Chi si è visto poco finora ma ha un look decisamente personale che coniuga elementi cromatici squillanti con capi di base tradizionali è Ernst Knam, pasticcere di Bake Off, un carattere duro ma capace di botte di humour imprevedibili.
Lo chef Simone Rugiati sembra il più banale, ma si capisce che dietro questa sua “normalità” apparente c’è un look da bravo ragazzo studiato per entrare nel cuore delle nonne e delle casalinghe di ogni età.
Concludendo vorrei spezzare una lancia in favore di un personaggio controverso e bistrattato che cuoco non è, ma di cucina la sa lunga: Beppe Bigazzi. Guardatelo bene, mai una giacca sbagliata, mai una cravatta troppo squillante, avvolto da quell’aura un po’ blasé del gentiluomo di campagna, con quella sua irresistibile cadenza toscana. Quanto avrebbe da insegnare a Gordon Ramsey…
