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Best Company: il ritorno del mito

best company felpa

Felpa copiaDiciamoci la verità: se dovessimo scegliere un capo d’abbigliamento rappresentativo degli anni ’80, fra i candidati non potrebbe mancare una felpa della Best Company.
Sì perché la novità di quell’oggetto era duplice: da un lato la felpa elevata al rango di un golf (e non di “pezzo sopra” della tuta da ginnastica) e dall’altro la fantasia e la creatività che ci metteva Olmes Carretti, lo stilista del brand, tali da rendere il tutto un mix inconfondibile e irresistibile: alzi la mano chi, fra gli over 45, non ne ha mai indossata una con orgoglio.

 

 

BEST COMPANY: GIOIA DI VIVERE

Erano gli anni dei Duran Duran e dell’edonismo reaganiano, dei paninari e delle Renegade nere, di una grande ubriacatura collettiva che forse ci aveva portato su posizioni non nostre, avvolti in una una nuvola di ebbrezza che pensavamo non dovesse finire mai, ma ragazzi…come ci sentivamo belli e forti!
Best Company era tutto questo: ricami, colori, allegria e superficialità, ma anche voglia di stupire con novità stilistiche che hanno segnato lo sportswear dei decenni successivi.

best company

 

UN MARCHIO TRANSGENERAZIONALE

E dopo il ‘92 cosa è successo? Beh, diciamo che la scomparsa di Best Company, rimasto solo a livello di licenze, è un po’ legato alla fine dell’ubriacatura di quel magico decennio con tutto quello che ad esso si ricollegava…o forse la sto facendo io un po’ pesante e ci eravamo solo rotti le palle dei ricami e dei cromatismi estremi di Carretti, ma la moda è ciclica e un certo spirito, un certo messaggio non si è mai spento, è solo rimasto sopito dentro di noi. I valori del brand aspettavano solo qualcuno che raccogliesse il testimone per essere trasmessi ai millenials che, oggi più che mai, hanno bisogno di ottimismo, colore e brand che generino identità forte e appartenenza.

BRAND STORICI E INNOVAZIONE DISTRIBUTIVA

I nuovi proprietari del brand, la Falis 2014 di Sestri Levante, hanno raccolto la sfida di riproporre il messaggio positivo di Best Company, veicolandolo attraverso una campagna pubblicitaria di – niente popó di meno che – Oliviero Toscani, che ha scelto di auto-nominarsi testimonial del marchio, insieme a figli e nipoti, a sottolineare il filo rosso che unisce le diverse generazioni vestite dalle felpe ricamate.

La distribuzione sul territorio è stata curata in modo aggressivo, tanto da garantire al brand una notevole visibilità.

best company oliviero toscani

UNA COLLEZIONE BASIC MA INCONFONDIBILE

I tempi sono cambiati, il gusto di noi ragazzi degli anni ‘60, come quello dei millenials, si è evoluto verso capì più puliti e, di conseguenza, questa prima collezione A/I 17/18 è più minimalista, ma lo spirito Best Company spunta fuori nei cromatismi e nella grinta dei piumini o nelle giacche, realizzate con materiali tecnologici, vestibilità nuove, più slim, influenzate dallo sporswear, fatte apposta per i paninari sopravvissuti e per i Wild Boys del terzo millennio.

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