Se c’è una giacca che ogni ragazzo degli anni ’60 ha sempre desiderato è la Trialmaster di Belstaff.
La Trialmaster era una bellissima giacca da moto non tecnica da ostentare con orgoglio anche nell’outfit quotidiano entrando in classe ai tempi del liceo.
E ragazzi, se avevi una giacca della Belstaff, le tipe ti guardavano, eccome…
Vediamo di ripercorrere brevemente la storia di questa leggenda del made in England.
Belstaff, non i soliti impermeabili
Nel 1909 viene fondato il British Motorcycle Racing Club, noto come “Bemsee” per le sue iniziali, con sede nel circuito di Brooklands.
Lo Scottish Six Days Trial, una sfida estenuante per uomini e macchine, nasce nello stesso anno e diventerà parte della leggenda Belstaff.
È durante quest’anno che l’uomo d’affari Eli Belovitch allestisce un negozio a Middleton, nello Staffordshire, che vendeva tessuti rigenerati e articoli in gomma
Ma la Bellstaff vera e propria viene fondata nel 1924 da Eli Belovitch e suo figlio Harry Grosberg a Longton nello Staffordshire.
Sì, avete letto bene, Bellstaff, cioè bastone per campana, il brand verrà modificato dopo per renderlo più “commerciale”.
L’attuale marchio con la fenice stilizzata risale invece al 1969, come simbolo della continua rinascita dell’azienda dalle sue ceneri.
La premiata ditta produce soprattutto capi impermeabili, utilizzando anche cotone egiziano cerato, con un occhio di attenzione per i motociclisti.
Scottish Six Days of Trial, per uomini veri
Focalizziamoci per un attimo sulla Six Days of Trial, la competizione motociclistica più antica, che si corre dal 1909 (solo due guerre mondiali e le epidemie sono riuscite a fermarla)
Siete nelle Higlands e dovete percorrere 160 km al giorno fra strada e fuoristrada che definire estremo è un eufemismo.
OK , è maggio, ma in Scozia piove comunque e non potete certo fermarvi a guardare il paesaggio e i sellini delle moto da trial semplicemente non esistono.
Chiunque sia nato negli anni ’60 è salito su di una Ossa o una Montesa, degli stambecchi sulle rocce che però richiedono un fisico da triatleta per farle arrampicare sui torrenti.
Insomma, non una passeggiata di salute…
La Six Days of Trial è una saga epica con i suoi eroi, come Sammy Miller, che la affronta a soli 18 anni 0 John Lee, l’uomo che toccò terra con un piede solo una volta in tutta la gara.
Competizioni così richiedono piloti speciali ma anche giacche speciali e la Trialmaster è stata concepita per vincere.
Belstaff mette in listino la sua rivoluzionaria giacca in cotone cerato nel 1948 appositamente per resistere a sei giorni incessanti di tutto ciò che il clima delle Highlands poteva offrire.
Una giacca, un classico
Diretta concorrente della International Jacket di casa Barbour. la Trialmaster della fenice ha lo stesso fascino del “Made in England” vintage e del motociclismo d’epoca che non stona con le moto di oggi, anche se si sposa meglio con una classic, che sia bavarese, italiana o british.
È sicuramente un giaccone che Steve Mc Queen avrà indossato più e più volte nella sua vita spericolata e anche George, David e Ewan non disdegnano.
Non vi bastano gli attori? persino Ernesto Che Guevara scelse la Trialmaster per attraversare in moto il Sud America.
D’altronde la versione in pelle, più resistente alle cadute, è semplicemente favolosa anche se i 1000 e passa euri che bisogna sborsare per accaparrarsela incutono rispetto.
Potete mettervela con nonchalance sopra un completo formale oppure abbinarla a dei pantaloni in fustagno o velluto a coste e un golf di shetland, o semplicemente con un paio di jeans e una t-shirt nera.
Adesso mi aspetto la solita caterva di contumelie da parte dei fan dell’ abbigliamento tecnico (altresì detti “motociclisti duri e puri”) che mi comunicheranno che con quella cifra ti puoi comprare chissà che tuta in adamantio ecc. ecc….
Cosa vi devo rispondere?
“Sorry, but elegance is my only excuse”
