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B3, il bomber di Rocky

b3 rocky

Forse non siamo più abituati a portare il montone, ma il B3 non è mai passato di moda.

In Italia lo avevano lanciato i Paninari, nei magici anni ’80, ma le sue origini vanno ricercate quarant’anni prima…

B3

Il B3, giubbotto dei bombardieri

Come in molti altri casi, tipo il trench, la storia del B3 ha le sue radici nell’abbigliamento militare.

Siamo nella seconda guerra mondiale e l’aviazione militare scopre i bombardieri, le famose fortezze volanti, che hanno la brutta caratteristica di non avere il riscaldamento.

Gli impavidi piloti dell’aviazione americana devono affrontare i rigori invernali per ore nelle trasvolate verso la Germania, e sono problemi seri.

Per questo motivo l’aviazione USA mette a disposizione dei suoi baldi equipaggi un giubbotto di pelle di agnello disegnato nel 1934, identificandolo come B3.

Per coprire tutta la produzione il B3 viene prodotto da diversi fornitori, come Avirex, Schott, Cockpit, secondo uno standard ben preciso.

Il B3 d’ordinanza ha una robusta zip centrale e dei cinturini laterali per regolarlo in vita.

Solo successivamente furono aggiunte le tasche tagliate oblique lui lati e la cintura al posto delle cinghie.

Il B3 era così caldo che anche il Generale Patton, mitico eroe del secondo conflitto mondiale, ne fece la sua divisa nelle battaglia delle Ardenne.

b3 bomber jacket

Dalle cabine dei bombardieri a icona fashion

Dei Paninari e del loro gusto decisamente Yankee abbiamo già parlato, ma, al di lè degli anni ’80 questo giubbotto non è mai uscito di scena.

Indimenticabile la scena dell’allenamento invernale di Rocky IV, quando Balboa si preparava ad affrontare Ivan Drago nella tundra.

Oggi sta conoscendo una seconda giovinezza, grazie ai suoi produttori storici, come Schotte e Cockpit che lo hanno rimesso in catalogo.

Molto bella anche versione prodotta da Matchless, una sorta di B3 de luxe realizzata con un agnello splendido (vedi foto con Schwarzy)

Il B3 non costa poco, supera ampiamente i 1200 euro, soprattutto a causa della materia prima, cioè l’agnello (o montone, come vuoi chiamarlo) che, se la qualità è buona, costa una barbarie.

B3

Oltretutto entrambe le aziende producono orgogliosamente sul suolo degli Stati Uniti, dove la manodopera non costa pochissimo.

Per cui s volete un autentico B3 l’esborso è alto, a meno che non vi rivolgiate al mercato dell’ usato, tipo ebay USA, dove capitano anche occasioni convenienti.

Ma attenti alle taglie, spesso enormi, e alle sole…

b3

 

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