Ho letto tanto degli Anvil, ho visto tante foto delle loro creazioni: sono bravi, sono oscuri, quindi sono decisamente ruvidi.
I fondatori di Anvil sono due ragazzi, noti come Phonz e San Marco, che hanno scelto come simbolo un’incudine trafitta da una freccia, molto di più che un logo: una dichiarazione di guerra, uno stile di vita.
Guerra alla banalità, al conformismo e ai fronzoli imposti dai trend e dal fashion system, lifestyle improntato all’essenzialità e al recupero dei canoni stilistici delle origini del motociclismo moderno, gli anni anni ’60 e ’70.
“Il nostro mondo è fatto di tasselli, fango e odore di olio di ricino.”
Come non volergli bene?
Vintage, nero opaco e Wez: questo è Anvil
Ma cosa fanno ‘sti due bei figuri dall’aria rassicurante? moto su misura, in buona sostanza, cioè vere custom.
Il cliente va da loro ed esprime un desiderio: se il pensiero del del cliente collima con lo stile Anvil, beh, allora si comincia con la ricerca della moto da elaborare, oppure si magheggia sulla moto portata dal soggetto in questione.
Lo stile Anvil si può riassumere in tre parole: vintage, cioè recupero di stilemi degli anni ’60 e ’70, gli anni nei quali sono nate le vere motociclette (ipse dixit), nero opaco, perchè l’allegria è per i bambini, e black is beautiful, poche storie e wez, un particolare trattamento usato da Anvil sui metalli, una sorta di cifra stilistica.
E se poi non siete contenti? beh chi ha il coraggio di dire qualcosa a due ceffi così?
CASCO IN TESTA BEN ALLACCIATO…
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Le belve di Anvil
I ragazzi si sono allargati, visto il successo, ed hanno messo lì un catalogo di belve pret-a-porter, cotte e mangiate, che sono dei veri e propri gioielli di stile e meccanica, roba da palati fini.
Ora che ci penso, queste sono moto che, da lassù, starà guardando con attenzione il mio amico Carlo Talamo.
La Foxtrot, innanzi tutto, una fascinosa rielaborazione su base Bonneville, una delle più belle in circolazione , a mio modesto parere, giusto equilibrio retro-tech con tanto ma tanto gusto Anvil, raffinato ed essenziale.
La Warthog, una bestia derivata da una Ducati Monster SR4, trasformata in una sorta di crossover fra una scrambler e una flat track, con un serbatoio/codino di alluminio con tanto di saldature a vista che fa tanto Mad Max, ma con delle prestazioni da far rizzare i peli sulla schiena ad un cinghiale (ti piace Luca?)
La Scrambler, una riedizione dell’ omonima Ducati RT400 in chiave anni’60 con un serbatoietto nero lucido che ricorda una Ossa da motocross, (ma è quello originale dellaRT) senza impianto luci, da usare sui campetti.
In una parola: geniale. ma anche stilosissima, quindi, sintetizzando, ruvida…
Indian meets Anvil
Quando vado all’EICMA mi fermo sempre una mezz’oretta allo stand della Indian, una realtà con radici antiche ma in forte crescita che vuole cercare una sua dimensione alternativa all’ essere “l’altra americana”.
L’incontro con Anvil ha generato la Shrimp (come i gamberetti di Bubba), una Scout special che presto vedremo sulle nostre strade, una due ruote che parte dalle tante storie che Indian ha da raccontare, lette e interpretate dai due trucidoni della Via Emilia.
È ovvio che stiamo tutti friggendo nell’attesa e appena ne vedrò in giro una ve lo comunicherò con assidua sollecitudine.
Anvil meets fashion
I ragazzi hanno un sacco di idee che spaziano dalla musica ai DJ set, partono dalle moto e arrivano alla moda, perchè questo mondo fatto di tasselli, fango etc.etc. ha un suo preciso outfit di riferimento.
Quindi il duo Phonz/San Marco ha dato vita a delle creazioni che vanno oltre le solite t-shirt,bandane e gilet neri, per approdare a delle collaborazioni con brand di livello planetario, come Colmar e Eastpak, che hanno messo in catalogo modelli realizzati per Anvil.
Biker jackets o chiodi molto street, ovviamente black, e borse da moto essenziali e vintage, come prevede il codice Anvil, il paradigma dark dei due biker della Via Emilia.
PER GLI AMANTI DEL METALLO
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Dove trovo Anvil?
Phonz e San Marco ,l’ho già detto, mi pare, sono originari della terra dei mutùr, cioè l’Emilia, ma , per esigenza di business si sono rtrasferiti a Milano, dietro la Fondazione Prada.
Se volete andarli a trovare, prendete un appuntamento, perchè gente così è sempre in giro, on the road.
scrivete a
oppure una telefonata a 0236585768
non ve ne pentirete…
