Animal House: la tradizione si rinnova

Posted on Maggio 31, 2016

Dire Animal House per me è un po’ come per un Rabbino dire la Bibbia.

Quante volte l’ho visto? Non lo so, ho perso il conto: potrei vederlo senza sonoro, le battute le so a memoria.
Per cui capite bene che non posso rimanere indifferente e imparziale rispetto ad un negozio che ha scelto come insegna il capolavoro Animal House, di John Belushi.

Animal House, il regno dei bikers

Dolci ricordi a parte, la bottega di Andrea Host e Lorenzo è uno di quelli che potrei definire “punti fermi” del mio modo di vestire e, per estensione, del mio modo di vivere.
Esagero? Credetemi, le quattro chiacchiere del sabato mattina con Rivoltella, Andrea, Luca, la Margò e tutta la banda di bikers e non che affollano quel marciapiede di via Monti angolo via Aurelio Saffi è uno dei lussi gratuiti che mi concedo volentieri.

Perché a Milano Animal House significa tradizione e insieme trendy lifestyle, solidità e dinamismo nella stessa vetrina.
Lo staff riesce ad abbinare professionalità e calore, creando quell’empatia con i clienti con quel magico effetto “clubhouse” che prescinde dall’acquisto.

Animal House, che cosa puoi trovare?

Detto questo, l‘offerta di brand è superlativa: Woolrich, Mason’s, B.D.Baggies, Deus, Barbour, Blundstone, Palladium, Jape, Sebago, New Balance, combinati e assemblati in un contenitore unico che ne esalta la storicità e ne sottolinea la costante evoluzione.
Andrea ha sempre scelto i prodotti in base al suo gusto e al suo stile di vita ed è questo che rende un negozio “diverso” da tutti gli altri e ne garantisce il successo.

Si dirà che i prezzi non sono propriamente popolari…vabbè, sono comunque allineati con il livello attuale di certi brand e, comunque, il rapporto qualità /prezzo, che è sempre, a mio modesto avviso, la cosa più importante, pende decisamente dalla parte della qualità.
Bisogna poi sottolineare che un gentiluomo sa riconoscere quando una giacca, o un paio di scarpe, sono comunque un punto fisso del suo guardaroba e valgono l’investimento.
E poi, in fin dei conti, ci sono sempre i saldi…